martedì 20 marzo 2012


Lotta dura ai piccioni, la Provincia di Como ingaggia 80 cecchini

Il proliferare dei piccioni può causare danni gravi all'agricoltura. Con questa motivazione la Provincia di Como ha "arruolato" 80 cecchini: "ma non sarà uno sterminio"










Lotta dura ai piccioni, la Provincia di Como ingaggia 80 cecchini.


Ottanta “coadiutori del controllo numerico del piccione”. Questa la denominazione della nuova figura “professionale” ricercata dalla Provincia di Como per far fronte al problema degli uccelli e dei danni che stanno provocando all'agricoltura lombarda. Questi 80 cecchini nelle prossime settimane saranno a disposizione degli operatori del primo settore: in caso di emergenza-colombi potranno essere convocati e avranno la facoltà di agire per ridurre il numero dei volatili sui campi.


Un corso di formazione per gli 80 coadiutori – Ma l'assessore alla Caccia della Provincia di Como, Mario Colombo, ci tiene a precisare che non ci sarà nessuno sterminio: “abbiamo rilasciato patentini di coadiutori del controllo numerico del piccione a chi ha frequentato un corso di formazione sulla biologia della specie e i comportamenti dei volatili. Hanno conseguito l’abilitazione 80 persone che entreranno in azione dalla prossima settimana. Il che però non significa assolutamente che per le colline comasche gireranno pattuglie di cecchini per sterminare i piccioni. Gli agricoltori che vedono le nuove seminagioni particolarmente danneggiate potranno rivolgersi alla Provincia e noi invieremo un cacciatore per un intervento mirato”. 
Gli agricoltori danneggiati potranno rivolgersi alla Provincia
L'assessore alla Caccia
Il commento dell'assessore alla Caccia della Provincia di Como – L'assessore (che ironia della sorte fa di cognome proprio Colombo) ha sottolineato inoltre come il vero problema per l'ecosistema sia l'uomo: “il problema principale è comunque rappresentato dall’animale uomo. In montagna non c’è un sovrappopolamento di piccioni perché là la specie si autoregolamenta in maniera naturale. Nelle città e nelle pianure molto abitate, invece, si trova molto più cibo e di conseguenza proliferano piccioni, ratti e scarafaggi. Ci lamentiamo delle specie infestanti, ma in realtà la più infestante di tutte è la nostra”.

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