martedì 28 febbraio 2012


Nokia rivoluziona il mercato al Mobile World Congress 2012: ecco 808 PureView, il primo smartphone con fotocamera da 41 megapixel

Nokia inaugura una nuova era nell'imaging di alto livello degli smartphone con l'808 PureView, appena presentato al Mobile World Congress 2012 di Barcellona.



Che Nokia le stesse provando tutte per riuscire ad uscire a testa alta dal suo lungo periodo di crisi è ormai una cosa palese. In pochi però, alla conferenza stampa tenutasi questa mattina, ci aspettavamo di poter mettere le mani su un dispositivo del genere: sbalordendo tutta la sala stampa, Nokia ha ufficialmente introdotto il suo 808 PureView con fotocamera da 41 megapixel. Scopriamolo assieme in una veloce videorecensione.

Si tratta del primo smartphone dotato della tecnologia di imaging Nokia PureView che combina sensori ad alta risoluzione, esclusiva ottica Carl Zeiss e algoritmi sviluppati da Nokia che supporteranno esperienze di imaging nuove e di alto livello per i prossimi prodotti della casa finlandese.
Nokia 808 PureView è dotato di un ampio sensore ad alta risoluzione da 41 megapixel con ottica Carl Zeiss ad elevata performance e nuova tecnologia di “pixel oversamplig”. Naturalmente tutti si focalizzeranno sul sensore da 41 megapixel, ma il vero grande passo in avanti è il modo in cui sono utilizzati i pixel: a risoluzioni standard (2/3, 5 e 8 megapixel) questo significa la capacità di zoomare senza perdere chiarezza e di cogliere 7 pixel di informazione, condensandoli in un unico pixel per ottenere le immagini più vivide che si possano immaginare.
In effetti in molti si staranno domandando a cosa serve scattare fotografie ad una risoluzione così elevata: la risposta è semplice. Avrete moto di zommare, modificare l’inquadratura, ritagliare e ridimensionare l’immagine.


Monti riunisce la task force anti-evasione: se pagano tutti, ci saranno meno tasse

«Nel 2011 grazie all'operato dell'Agenzia delle entrate e della Guardia di Finanza sono stati recuperati 12 miliardi di euro. Ma si può e si deve fare di più». Lo ha detto il premier Monti nel corso della task-force sulla lotta all'evasione coi vertici Fisco-Tesoro.












Monti riunisce la task force anti-evasione: se pagano tutti, ci saranno meno tasse.
Il Presidente del Consiglio e dell'Economia, Mario Monti, ha riunito un “task-force” composta dai vertici del ministero e  dell'Agenzia delle Entrate, delle Dogane, del Territorio, della Guardia di Finanza e dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di  Stato. L'obiettivo dichiarato è quello di dare una sterzata significativa alla lotta all'evasione, uno dei punti chiave sul quale l'esecutivo tecnico ha deciso di fondare la propria azione. Pur considerando che nel corso del 2011 gli agenti del Fisco hanno «recuperato 12 miliardi di euro, si può e si deve fare di più» ha detto il premier nel corso della riunione tenutasi in Via XX Settembre, sede del Dicastero dell'Economia, sottolineando l'importanza della Agenzia delle Entrate che  «per ogni euro speso, ne recupera 3,6 di nuove tasse accertate».
RIUNIONI PERIODICHE DELLA TASK-FORCE ANTIEVASIONE – «Il recupero dell'evasione deve diventare uno strumento per migliorare l'efficienza del sistema economico in un quadro più equo. Dobbiamo continuare con rinnovata forza, perché se ognuno dichiara il dovuto, il fisco potrà essere più leggero per tutti. È un impegno ineludibile», si legge della nota diffusa da Palazzo Chigi e pubblicata anche sul sito del governo. La task-force antievasione «si riunirà periodicamente per rafforzare il coordinamento fra tutte le strutture operative coinvolte e per monitorare i risultati raggiunti»,  chiarisce il Ministro del Tesoro.
LE LINEE GUIDEE E AREE PRIORITARIE DEGLI INTERVENTI – Monti ha poi chiarito quelle che sono le linee guida adottate dal Governo. Innanzitutto «rigore, equità e sviluppo». Più nello specifico la strategia operativa degli interventi alla politica fiscale si baserà sul «rafforzare il percorso del risanamento finanziario e supportare la ricognizione del patrimonio immobiliare delle PA». Poi c'è bisogno de «l'utilizzo attento della leva fiscale, per ripristinare condizioni di crescita più stabili nel medio-lungo termine e contribuire alla ripresa della produttività e della crescita economica».  E ancora: portare a termine la legge delega in materia di federalismo fiscale; rafforzare ulteriormente la lotta all'elusione fiscale; migliorare il livello di trasparenza fiscale e dello scambio di informazioni tra Paesi; potenziare l'attività di riscossione; mantenere una politica rigorosa delle concessioni di giochi; adottare delle riforme strutturali per contribuire a fortificare il Governo economico dell'UE.

Ecco come riciclano la plastica e il vetro in germania.


e ci credo che guadagnano il doppio di noi...







Quando l'esperta di finanza si spoglia (Sara Tommasi)

La soubrette è intervenuta a un convegno sulle banche e ha parlato delle "origini del signoraggio bancario e delle posizioni delle banche centrali". E sui social network c'è chi stenta a crederci.




Quando l'esperta di finanza è Sara Tommasi (VIDEO).
Sarà Tommasi accreditata come un'esperta di finanza. E non è uno scherzo. Oggi, nel corso di un convegno sulle banche, al quale ha partecipato anche il suo mentore Scilipoti, la soubrette ha tenuto un intervento sulle ”origini del signoraggio bancario e le posizioni delle banche centrali”. La Tommasi è pronta quindi a fare il grande salto nel mondo della finanza, forte non solo del suo rapporto col politico Alfonso Luigi Marra che l'ha iniziata a questo mondo, ma anche di una laurea alla Bocconi. Sulla via di Damasco succede anche questo.
alla fine del convegno ecco le immagini dello strip....



lunedì 27 febbraio 2012


Megavideo: punita la potenza del web

Qualcosa non convince nella vicenda della chiusura di Megavideo. Perché aspettare che il sito raggiungesse una frequentazione di un miliardo di persone al giorno quando le violazioni erano chiare sin da subito? Sembra un attacco al web e alla sua potenza che minaccia il mercato e la legge del profitto.




Megavideo: punita la potenza del web.






















Nella vicenda della chiusura di Megavideo c'è qualcosa che non mi permette di considerare delinquenti fino in fondo gli ideatori di questo sito. Qualsiasi legge abbiano infranto, c'è in questa idea qualcosa che me li rende simpatici “a prescindere”.
Aizzare il popolo della rete contro l'FBI mi dà un gusto sottile e al tempo stesso un senso di frustrazione. Esclusa la messa on line dei film ancora non usciti nelle sale, evidente azione illegale e scorretta, non riesco a vedere ulteriori illegalità, almeno sotto il profilo etico (anche se sappiamo che giustizia e legge non sono la stessa cosa) nel rendere disponibili a miliardi di persone i film prodotti. Senza contare il danno a centinaia e centinaia di siti sparsi per il mondo che permettevano la visione di film in streaming tramite Megavideo (eccone due a caso:cineblog, italiafilm).
L'arte, una volta creata, appartiene a tutti, non solo a coloro che sono in grado di pagarsela. E' un nutrimento che è un diritto universale e inalienabile per tutti. La differenza enorme che passa tra il vedere un film al cinema o a casa sul pc, è già una più che sufficiente penalizzazione in cambio della possibilità di vedere il film gratuitamente.
L'arte, una volta creata, appartiene a tutti, non solo a coloro che sono in grado di pagarsela
C'è qualcosa che non quadra nell'azione repressiva dell'FBI. Il sito in questione è aperto e funzionante da anni e vi faceva riferimento circa 1 miliardo di persone al giorno. Lascia perplessi il perché solo adesso, quando il sito è diventato ormai quasi un'istituzione per i cine amanti dell'intero pianeta, sia stata intrapresa un'azione repressiva così dura. Le violazioni contestate a Megavideo erano evidenti sin da subito.
Sembra quasi “una lezione” che si è voluta impartire al web contenente il concetto sotteso che se diventi troppo potente e trainante, lanci una sfida su un terreno che il mercato non può accettare. Le motivazioni etico morali sulla sottrazione di profitto ai produttori e distributori cinematografici, ho l'impressione che facciano parte di quell'avidità nei confronti del profitto, propria delle major cinematografiche e dell'idea stessa di mercato che non prevede l'adozione di regole diverse da quelle che escludono dalla fruizione di beni comuni tutti coloro che non hanno danaro.
Ancora una volta il mercato usa la chiave della democrazia per difendere una posizione antitetica rispetto al concetto di democrazia. Megavideo ha solo fatto un attentato al profitto e per questo va punita insieme ad alcuni miliardi di persone. Ancora una volta, per difendere gli interessi di alcune migliaia di individui si penalizzano miliardi di persone. Non fa una piega.
Naturalmente questi miliardi di persone non è che chiuso Megavideo si riverseranno in massa al cinema o in videoteca. Dunque, mi sembra un cattivo servizio anche al cinema stesso, che sarà fruito da un numero infinitamente inferiore di persone.
E' una guerra tra miliardi di persone unite da un terreno comune, il web, contro uno status quo oligarchico che si difende con la forza. Ma che imparerà, col tempo, che potrà chiudere Megavideo, ma altre cento ne nasceranno. Che imparerà, col tempo, che una forza libera non si può arginare e le leggi future dovranno tenerne conto.
Personalmente penso che non siano fenomeni come Megavideo ad uccidere il cinema, piuttosto l'esatto contrario, ovvero l'esasperazione del cinema come business che consente ad una major di spendere in promozione, mediamente, la stessa cifra spesa per la produzione del film, quando non di più. Parliamo di centinaia di milioni di dollari a film.
Esistono, migliaia, milioni di film che nessuno più guarderebbe se non fossero disponibili in rete. E i ragazzi non saprebbero neanche chi sono stati Ingmar Bergman o Luis Bunuel. Il mercato non ha più interesse verso tutto ciò che non crea più profitto e le istituzioni non si occupano della valorizzazione dell'arte cinematografica in modo massificato.
Del resto la prova dell'incauta azione dell'FBI sta nella simpatia che miliardi di persone manifestano verso Anonymus, il gruppo di hacker – baluardo invincibile e prova vivente della forza della conoscenza sulla quale il mercato non potrà mai avere la meglio –  che si sono scagliati contro l'FBI e vissuti dal popolo della rete e non solo, come Robin Hood dei giorni nostri. A ragione.


Arresto in diretta al Chiambretti Sunday Show [VIDEO]

Dei finti finanzieri irrompono nel programma con un mandato d'arresto firmato dal gip: è successo nella puntata di domenica 26 febbraio del programma di Italia 1.


Arresto in diretta al Chiambretti Sunday Show [VIDEO].









Cosa non si fa per amor di Auditel, soprattutto se non si naviga in acque tranquille! E’ il caso di Piero Chiambretti e del suo Sunday Show, in onda domenica, in prima serata, su Italia 1.  Il programma figlio del Chiambretti Nightcontinua ad essere irriverente e originale come il “genitore” e gli ospiti di Piero Chiambretti sono i protagonisti dei fatti della settimana, che cavalcano quindi l’onda della notorietà e potrebbero per questo fruttare ascolti al programma. Nella puntata di ieri, però, Chiambretti ha tentato di fare il colpaccio con un arresto in diretta da parte della Guardia di Finanza, un episodio che ha certamente colto l’attenzione dello spettatore, lasciandolo però interdetto davanti all’imbarazzante scena.
Ospiti di Piero Chiambretti sono state le femministe Femen, attiviste ucraine, precisamente di Kiev, che dal 2008 si denudano per protestare contro sessismo, mercificazione della donna e turismo sessuale: entrate in studio in topless, gridando le loro frasi di protesta, le tre ragazze si sono sedute sulle loro poltroncine e hanno risposto alle domande del conduttore, imbarazzato davanti a cotante nudità. Le Femen sono contro le industrie della moda, comprese Versace e Dolce&Gabbana, poichè schiavizzerebbero le modelle e le lascerebbero in balia del mercato del sesso, senza assumersi responsabilità alcuna. Questo gruppo attivista ucraino, con 300 elementi solo a Kiev, avrebbe anche interrotto una sfilata del marchio italiano Versace.
All’improvviso la Guardia di Finanza ha fatto irruzione in studio rivolgendosi al conduttore e presentando un mandato d’arresto del Gip per atti osceni in luogo pubblico e reiterazione di reato. Capita la questione, le ragazze hanno preso ad urlare i loro slogan e a sollevare la maglietta con modi provocatori, mettendo in imbarazzo Pietro Chiambrettie suscitando le finte reazioni delle forze dell’ordine. Facce interdette tra il pubblico e una seria espressione sul volto del conduttore, che aiutato dai suoi collaboratori fa uscire le ragazze dallo studio, chiedendo al comandante della GdF di proseguire il suo lavoro fuori, senza continuare a far scena in studio. La buffonata, però, era già bella che fatta!


Incendio a bordo della Allegra alle Seychelles: non c'è pace per Costa Crociere

Dopo il naufragio della Concordia, un altro incidente per una nave della nota compagnia Costa. La "Allegra" è andata «alla deriva» nell'Oceano indiano, dopo che un incendio - poi domato - è divampato a bordo. Tra i passeggeri anche 212 italiani.



Incendio a bordo della Allegra alle Seychelles: non c'è pace per Costa Crociere.















































Sembra davvero non esserci pace per le navi della compagnia Costa Crociere. Dopo i fatti della 
Concordia, questa mattina la Allegra è andata «alla deriva» nell'Oceano indiano, circa 260 miglia a largo delle Seychelles, dopo che un «incendio è divampato a bordo». Lo comunica il sito Lloyd's List, pur riferendo che le fiamme sono state subito spente e i passeggeri a bordo dell'imbarcazione sono «in buona salute». Secondo quanto afferma la Guardia Costiera, la Costa Allegra era in navigazione dal Madagascar verso Mahé, nell'arcipelago nell'Oceano Indiano, quando, intorno alle 10.30 italiane, un incendio si sarebbe sviluppato in sala macchine, nel locale generatori elettrici situato a poppa. I 636 passeggeri e 413 membri dell'equipaggio, di varia nazionalità, sono stati radunati nei punti di raccolta nave. A bordo anche 212 italiani (186 passeggeri e 86 membri dell'equipaggio).
La Costa Allegra «resta al momento senza propulsione, ma i mezzi di comunicazioni dell'unità risultano funzionanti. Le condizioni meteo marine in zona danno mare stato 4 con raffiche di vento a 25 nodi». Lo rende noto il comando generale delle Capitanerie di porto. In soccorso della nave (lunga 187 metri e con una stazza di 28.500 tonnellate), si starebbero già muovendo tre mercantili e due pescherecci, dirottati dalla  centrale operativa di Roma della Guardia costiera, oltre a due rimorchiatori, un’altra nave e un aereo, allertati dalle autorità di Seychelles.