giovedì 29 marzo 2012


Israele sperimenta le chiocciole cyborg, le spie del futuro
Israele sperimenta le chiocciole cyborg, le spie del futuro
Le chiocciole cyborg non sono invertebrati come tutti gli altri: ogni chiocciola monta sul guscio minuscoli elettrodi, si chiamano Buckypaper e sono praticamente fogli di nanotubi di carbonio. Gli scienziati dell’Università di Bersabea spiegano: "Si potranno usare per ogni cosa, per spiare il nemico, ma anche per esplorare le zone d’un disastro, cercare vite umane sotto le macerie d’un terremoto, alimentare apparecchiature mediche".

Terreno di San Siro: il Barcellona fa denuncia all'Uefa!


Il 
Barcellona presenterà una denuncia formale all'Uefa per lamentarsi del pessimo stato del terreno di gioco di San Siro. Ieri durante l'andata dei quarti di finale con il Milan i giocatori catalani, specie nel primo tempo, hanno fatto davvero fatica a stare in piedi. Da Lionel Messi che scivola mentre batte un calcio di punizione a Dani Alves che inciampa ripetutamente sulle zolle del Meazza lungo la fascia destra.11:45 del 29 marzo
A fine partita un po' tutto il Barça ha avuto da ridire sullo stato del campo. Guardiola si è chiesto come Milan e Inter possano far giocare i propri campioni su di un terreno del genere. Pique si è spinto anche più in là, criticando il Milan. "Non ha fatto bagnare il campo apposta per metterci in difficoltà". Dietrologia alla catalana. Ma intanto scatta davvero la denuncia...
Il quotidiano 'El Mundo Deportivo' punta il dito anche contro l'arbitro: "Grande partita del Barça, a cui è mancato solo il gol. L'arbitro non ha fischiato due rigori netti su Alexis Sanchez e Puyol. Il Camp Nou dovrà spingere la squadra verso la semifinale". Di fronte ai blaugrana "il Milan peggiore di sempre a livello calcistico anche se pericoloso nel suo nuovo stile 'Made in Italia', forte in difesa e pronto al contropiede. I rossoneri, nessuno lo dimentichi, hanno sette Coppe dei Campioni in bacheca ma hanno giocato come una squadra tipicamente italiana, con sette giocatori dietro e il solo Ibrahimovic in avanti, ben controllato da Piquè, aiutato da Puyol".

Conte sogna Cavani alla Juve


Lo trova da rivale e lo vorrebbe alla Juve, più di ogni altro.
10:00 del 29 marzo
Cavani: l'oro di Napoli e il sogno di Conte.
Sul treno dei desideri juventino, da qualche settimana, è salito anche Edinson Cavani, carrozza di prima classe ovviamente: con la prossima fermata allo Juventus Stadium, domenica sera, i bianconeri potranno darci un’occhiata da vicino e lui una alla nuova arena, chissà se prossimo domicilio. Che piaccia al club e ad Antonio Conte vi sono pochi dubbi, se l’uruguiano è il prototipo dell’attaccante moderno: segna con l’abitudine del parassita d’area, ma sa pure rincorrere quando la palla ce l’ha il nemico, come piace al tecnico. Per dire: è rimasto impresso il rientro, in perfetta diagonale difensiva, che a Stamford Bridge evitò un gol del Chelsea. Poi è pur vero che in quella nottataccia londinese eseguì male la professione di bomber, ma pare evento raro. Dopo la scorsa stagione, mostruosa (26 gol in 35 gare), Cavani si sta ripetendo: 19 gol in 27 partite di campionato, 24 da titolare. E a 25 anni c’è il legittimo sospetto che non sia ancora in cima.
C’è il solito problema: per farlo salire a bordo, non solo con i sogni, il biglietto costa caro. Anzi, quando c’è di mezzo AurelioDe Laurentiis capita che neppure sia in vendita. Al massimo è disponibile un tagliando d’ingresso al «San Paolo», per vederlo all’opera, come al cinema. Del resto così finì l’assalto del Milan ad Hamsik, l’estate scorsa. Il regno di Napoli è l’unico nel quale la volontà dei giocatori ancora non comanda. Decide il monarca, che fissa prezzi alti. Alla richiesta del Manchester City per Lavezzi, la risposta fu brevissima: prego, favorire la clausola rescissoria, da 31 milioni di euro. A Galliani, per il centrocampista slovacco, neppure servì la battuta sulla proposta indecente: fanno 100 milioni, sorrise De Laurentiis. Semmai, la Juve potrebbe infilarsi in qualche scricchiolio, avvertito dopo il pareggio casalingo con il Catania, che ha rimontato dal 2-0: non c’è mentalità vincente, sarebbe sbottato Cavani al gong. Messaggio che Claudio Anellucci, suo agente, non ha smontato troppo: «Cavani ha detto che forse il Napoli non ha avuto la stessa fame di vittoria del Catania, ma non so se ci sia qualcosa di velato in questa sua affermazione».
Chi lo frequenta, dice che difficilmente consumerà sul Golfo tutta la carriera. Al solito, i giocatori vanno a caccia di vittorie, e quattrini. E su quest’ultimo aspetto la Juve avrebbe argomenti, visto ilsalario, sui 2,5 milioni a stagione, non insuperabile per il budget. Le difficoltà stanno sul prezzo d’acquisto: soprattutto se, come pare, Cavani piace anche dalle parti di Manchester, casa City. O di Parigi, visto che qualche giorno fa è emerso un contatto tra il procuratore della punta eLeonardo, plenipotenziario del Psg, altro scomodo concorrente. L’unica certezza è che ci saranno tariffe costose, in estate: da Higuain a Suarez, anche gli altri sul treno della Juve non viaggiano in economy.

martedì 27 marzo 2012


BENZINA CARA? GLI ITALIANI PRENDONO LA BICI. A ROMA IN 300 MILA PEDALANO, GIOVANI E DONNE HANNO MESSO IN GARAGE L’AUTO.

Forse il caro benzina un suo pro ce l’ha. Si, stamattina vogliamo essere positivi e invece di imprecare contro il benzinaio di turno, che niente può, perchè non lasciamo a casa l’auto e ci muoviamo in bicicletta?
Nella sola città di Roma 300 mila persone ogni mattina decidono di spostarsi pedalando. E quando le distanze si allungano? Un bell’autobus. L’aumento del costo del carburante e lo stress prodotto dal caotico traffico nelle nostre città, sta mettendo a dura prova il grande amore degli italiani, l’auto.
Roma, Milano, Firenze e Torino hanno visto nel 2011 un aumento medio del 30% del numero di biglietti e abbonamenti ai mezzi pubblici venduti, rispetto all’anno precedente. Nei primi due mesi del 2012 a Roma si è registrato un aumento del 6% dei biglietti emessi. Ma il vero boom è stato registrato a Milano, con gli abbonamenti mensili e annuali in crescita rispettivamente del 33% e del 20%. E se aumentano le tessere degli autobus, si riducono i litri di carburante venduti. Secondo i dati dell’Unione Petrolifera, rispetto a 12 mesi fa, la diminuzione della benzina richiesta dagli automobilisti è del 20%, di fronte all’aumento del prezzo del 30%.
Soprattutto donne e giovani hanno deciso di abbandonare l’auto, convertendosi al trasporto pubblico (+1,5%) e al pedale (+4.1%). I giovani che utilizzano mezzi pbblici sfiorano la soglia del 30%, ed il perchè è ben individuabile. Il caro vita in un momento di crisi del lavoro, non può portare che al ritrovamento di vecchi mezzi di trasporto, vicini ai nostri nonni, ma lontani anni luce da noi.
Visto il grande ritorno del tram, bus, treno e di tutti i vari mezzi pubblici, ora toccherebbe proprio a loro, smacchiarsi di quella inefficienza che li caratterizza, e donare al popolo italiano un pò più di serenità.

Il volo dell'aeroplanino di carta di 13 metri

Sul deserto dell'Arizona il gigantesco veicolo plana tra sguardi attoniti (anche del team che l'ha costruito)



Ti ricordi gli aeroplanini di carta? Sappi che non sono una storia del passato, anzi stanno acquistando quota anche nel nostro mondo sempre più "paperless". L'esempio più eclatante viene dagli Stati Uniti e più precisamente dal Pima Air & Space Museum di Tucson, Arizona, dove è stato costruito un esemplare di 13 metri, il più grande del mondo. 

Il gigantesco velivolo è stato progettato da un 
ragazzo di 12 anni con l'aiuto degli ingegneri del museo ed è realizzato con carta Hexacomb di Falconboard. Il 21 marzo ha eseguito il primo volo proprio sul deserto dell'Arizona: in mezzo alla sabbia bruciata dal sole, un elicottero lo ha portato a 800 metri di altezza per poi lasciarlo libero di planare. Nel video possiamo dare una prima occhiata all'impresa eccezionale, solo un piccolo assaggio del filmato completo che apparirà nelle prossime settimane.
Continua dopo il video
Per chi volesse cimentarsi nell'impresa abbiamo scovato anche un tutorial firmato da Ken Blackburn, ingegnere aeronautico della United States Air Force e pioniere dello studio degli aeroplani di carta nonché detentore del Guinness dei Primati per aver fatto volare il suo aeroplano di carta al chiuso per 27,6 secondi.


TROVA 500.000 EURO NELLE TUBATURE DI CASATROVA 500.000 EURO NELLE TUBATURE DI CASA














Cosa fareste se, una volta chiamato l’idraulico per sistemare dei tubi, vi accorgeste che nel loro interno ci sono tanti bei mazzetti di 500 euro legati con la molla? Beh, credo che non sarebbe male come idea, ma sarebbe anche impossibile se siete delle persone oneste.
Di questa strana vicenda, deve dare spiegazione l’ex assessore regionale della Lombardia, Massimo Ponzoni. A firmare l’ordinanza in questione, che accuserebbe Ponzoni di essere a capo di un organizzazione criminale, sarebbe stato il gip monzese Maria Rosaria Correra.
Quel denaro nascosto nelle tubature, apparso dal nulla, non sarebbe altro che una parte dei fondi pubblici che servivano per riassestare alcuni punti della regione.

13ENNE RISCHIA L’ERGASTOLO13ENNE RISCHIA L’ERGASTOLO












Torna agli onori (si fa per dire) della cronaca il caso del giovane Christian Fernandez, accusato lo scorso anno dell’omicidio di suo fratello e per questo sotto processo, con il rischio di una condanna a vita.
A rendere molto singolare la vicenda è l’età dei protagonisti dei fatti: Christian Fernandez ha infatti tredici anni, ne aveva quindi dodici quando ha ucciso con un pugno in testa il suo fratellino di soli due anni, David Galarriago.
Come mai il rischio di une pena a vita per un imputato così giovane? Semplicemente, il tribunale ha deciso di giudicarlo come se fosse un adulto: gli inquirenti ritengono infatti che il giovane possa essere un pericolo per la società, e per evitare episodi problematici in futuro propenderebbero per la pena a vita.
L’america è praticamente spaccata a metà su questa vicenda: da una parte chi sostiene che il fatto sia stato  violento e volontario e quindi che il giovane Fernandez sia effettivamente un criminale potenzialmente ancora peggiore, dall’altra chi invece da la colpa dell’accaduta all’infanzia difficile avuta dal ragazzo.  Chi appoggia quest’ultima teoria, chiede che il 13enne sia giudicato dal tribunale dei minori, in tal caso la pena massima sarebbe di 36 mesi di reclusione, quindi di tutt’altro tenore rispetto al rischio di una condanna a vita.
La prima considerazione che viene in mente è probabilmente la mancanza di una “via di mezzo”: da un lato 36 mesi di prigione per un omicidio sono probabilmente troppo pochi a qualsiasi età, dall’altro una condanna a vita dai 12 anni è forse troppo dura anche per un delitto di questo genere, che sembra comunque avere più i connottati dell’incidente (per quanto grave) che non di un atto premeditato, infatti sembra che l’accusa più probabile possa essere quella di omicidio preterintenzionale.

BIMBA INGERISCE 37 CALAMITE; SE LA CAVERA’BIMBA INGERISCE 37 CALAMITE; SE LA CAVERA’













Più o meno tutti i genitori ricorderanno (o saranno ancora alle prese) con il problema degli oggetti piccoli e potenzialmente ingeribili dal proprio figlio, e magari qualcuno ricorda come da piccolo la mamma e il papà stessero sempre attenti ai giocattoli che maneggiavamo, proprio per evitare spiacevoli incidenti dati dalla tendenza dei bambini piccoli ad “assaggiare” un po’ tutto quello che capita a tiro!
Ebbene, forse un attimo di distrazione dei genitori ha rischiato di essere fatale per la piccola Payton Bushnell, una bambina di Portland (USA) di soli 3 anni. La piccola infatti dopo aver detto ai suoi genitori di non sentirsi bene è stata portata in ospedale per un controllo, e qui dopo una radiografia l’incredibile scoperta: nel corpo della bambina (più precisamente nello stomaco e nell’intestino) erano presenti addirittura 37 calamite di piccole dimensioni,  usate per comporre dei piccoli giochi da scrivania (in america sono note come Buckyballs).
I magneti si erano attaccati tra loro e formavano un grosso blocco nel corpo di Payton, ma fortunatamente i medici sono riusciti a estrarre tutti i corpi estranei e la bambina si potrà ristabilire completamente.
La vicenda ha portato nuovamente alla ribalta il problema dei giocattoli di piccole dimensioni, spesso peraltro venduti come giochi per bambini: dopo la disavventura di Payton Bushnell infatti molti giochi di costruzione con  calamite venduti nella fascia di età dei bambini sono stati rimossi dal commercio; curiosamente però proprio le Buckyballs ”protagoniste” della vicenda non sono state toccate da tale ritiro, in quanto sono classificate come un anti-stress per adulti e quindi non consigliate per l’utilizzo da parte dei bambini.

Megaupload: enti ed esercito degli USA avevano 95 mila GB di dati caricati…

Il Governo degli Stati Uniti aveva oltre 95 mila GB caricati su Megaupload, file di enti e militari che oggi potrebbero essere stati già casualmente cancellati. Coincidenza?

Megaupload: enti ed esercito degli USA avevano 95 mila GB di dati caricati...
Il Governo degli Stati Uniti aveva oltre 95 mila GB caricati su MegauploadAffermazione scottante e davvero scomoda, ma è quanto aveva lasciato intendere il CEO Kim Dotcom – ora agli arresti – in un'intervista di due settimane fa a Torrentfreak. Negli ultimi giorni pare che il fondatore del più famoso sito di file sharing abbia dato indicazioni precise su quali enti governativi abbiano utilizzato il servizio e le relative statistiche. Dotcom ha rivelato che molti dipartimenti governativi avevano più di un account su Megaupload, tra i quali dhs.gov, doe.gov, fbi.gov, hhs.gov, nasa.gov, senate.gov, treas.gov e uscourts.gov. Il numero di questi account ammonterebbero a 1.058, mentre addirittura 344 di questi sarebbero account premium (quelli con maggior numero di banda e spazio): i file che erano stati caricati e condivisi occupavano circa 1.808 GB di spazio sulla piattaforma.
E non finisce qui: gli utenti più attivi su Megaupload sarebbero infatti i soldati dell'esercito degli Stati Uniti. Un totale di 15.634 account sono stati registrati da domini come af.mil, army.mil, centcom.mil, navy.mil e osd.mil, dei quali 10.223 erano in account premium. La quantità totale di dati caricati da tutti gli utenti è enorme: 94.245 GB. Ora non si può sapere quali documenti siano stati uploadati su Megaupload, ma il numero di byte così alto suggerisce che ci siano stati più di qualche file .doc o qualche immagine. Naturalmente al momento tutto è coperto per via delle indagini e molto probabilmente tutti questi dati non solo potrebbero essere irrecuperabili, ma anche già cancellati.
Per chi se lo chiedesse, queste informazioni sono venute a galla grazie allo sforzo della Electronic Frontier Foundation per ottenere i files degli utenti che utilizzavano Megaupload senza scopi illegittimi. Ma il punto è decisamente un altro: se così fosse, possiamo immaginare un nuovo scenario riguardo l'imprevisto arresto di Kim Dotcom. Non voglio parlare di cospirazioni o di altre storia, bensì di una realtà che potrebbe essere scomoda: cosa può esserci in 95 mila GB deposti su Internet da membri governativi e militari? Solo vacanze di famiglia? Foto? Lettere? Il Governo che ora mette in croce Megaupload è lo stesso che utilizzava più di tutti questo servizio di filesharing. Strana coincidenza. E io, alle coincidenze, non ci credo.


Dalla foresta pluviale il rimedio “magico” per il mal di denti

Un farmaco naturale e portentoso, il cui segreto viene tramandato di generazione in generazione tra i popoli indigeni della foresta pluviale del Perù: l'antropologa dell'Università di Cambridge Françoise Freedman, prima occidentale a vivere tra i Keshwa Lamas, vuole rendere presto disponibile questo rimedio sul mercato.


Dalla foresta pluviale il rimedio
Chi ci è passato lo sa, il mal di denti può diventare, a volte, una vera e propria tortura impossibile da gestire che obbliga, quando si manifesta in tutta la sua acutezza, anche i più convinti detrattori della medicina occidentale a cedere ad analgesici locali o a ricorrere all'uso degli anti-infiammatori non steroidei (FANS) pur di mettere fine, il più rapidamente possibile, al supplizio. Ecco perché la notizia di un farmaco portentoso e totalmente naturale, che arriva direttamente dalla foresta pluviale peruviana, potrebbe fare la gioia di molti: un rimedio ricavato da una varietà di pianta amazzonica chiamata Acmella Oleracea che, da generazioni, viene usata dal popolo dei Keshwa Lamas come potente antidolorifico.
Dalle piante, un gel dentale - A svelarne al mondo i mirabili effetti, la professoressa Françoise Barbira Freedman, antropologa dell'Università di Cambridge che, più di trent'anni fa, fu la prima occidentale ad essere accolta dai Keshwa Lamas e a vivere tra di essi: suo intento è quello di portare sul mercato globale questa cura totalmente naturale come alternativa organica agli analgesici sintetici. Trasformata in un gel dentale, la Acmella Oleracea, per il momento, ha dato prova di funzionare benissimo e di non produrre alcun tipo di effetto collaterale: il trial, iniziato cinque anni fa e per adesso articolatasi in fase I e fase II, si avvia così verso la sua ultima prova, ovvero il test di verifica su differenti popolazioni collocate in diverse aree geografiche. Françoise Freedman è decisamente ottimista sull'esito della sperimentazione del farmaco e, se come immagina tutto si svolgerà con buoni risultati, entro il 2014/2015 il gel dentale sarà già disponibile sul mercato, distribuito dalla Ampika Ltd, compagnia fondata dalla stessa Freedman come spin-out della Cambridge Enterprise, braccio commerciale dell'Università. L'antropologa ha sottolineato come, nel muoversi sempre secondo rigorosi principi etici, una percentuale dei futuri eventuali profitti saranno destinati alla comunità dei Keshwa Lamas che decise, già anni addietro, di condividere i proprio segreti con una straniera; i fondi potrebbero essere indirizzati nella realizzazione di un grande giardino di piante medicinali, che servirebbe non solo per i vegetali, ma anche per le profonde conoscenze collegate a questi, con il preciso scopo di preservare tutto questo patrimonio di antica sapienza per le generazioni future.
Tra i Keshwa Lamas - «Tutto è cominciato nel 1975» spiega Françoise Freedman «quando per la prima volta andai a vivere tra quelle genti indigene del Perù. Camminavamo attraverso la foresta pluviale ma io avevo un problema terribile con il mio dente del giudizio. Uno degli uomini che era con me lo notò e così mi preparò una piccola pallina di vegetali da mordere. Il dolore andò via. E quando qualche ora dopo si ripresentò, l'uomo, prevedendo che ne avrei avuto bisogno, aveva già fatto una piccola scorta e l'aveva messa nella sua borsa da cacciatore». Negli anni successivi, come raccontato dall'antropologa, quell'episodio legato al tremendo mal di denti venne dimenticato finché Mark Treherne, neuroscienziato dell'Università di Cambridge, non chiese a Françoise Freedman di portargli un campione di qualche pianta medicinale dalle sue spedizioni in Perù per testarne le eventuali proprietà nell'ambito della ricerca farmacologica: così quel rimedio a base di Acmella Oleracea venne preso in considerazione dalla studiosa fino a diventare, ad oggi, il primo prodotto totalmente naturale ad essere sottoposto a trial clinico ricorrendo alla International Convention of Clinical Trials, di cui il Perù è firmatario. Una cura che potrebbe avere dei risvolti significativi non solo perché non presenta i pesanti effetti collaterali dei FANS, ma perché sarebbe anche indispensabile per il trattamento del mal di denti nei bambini. Nel corso di oltre trent'anni vissuti a stretto contatto con i Keshwa Lamas, la dottoressa Freedman ha conosciuto i segreti dei vegetali e dei benefici arrecati da questi su tutto l'organismo:
Durante tutto il tempo che ho trascorso con i Keshwa Lamas ho imparato ogni cosa a proposito degli usi di ogni tipo di pianta e foglia per malesseri quotidiani o per gli alimenti. La prima volta in cui andai in Perù ero una giovane ricercatrice che sperava di approfondire meglio le conoscenze in merito a quella misteriosa comunità e ai suoi sciamani. Ma lungo la strada, ho scoperto una enorme mole di informazioni relative a rimedi e medicine naturali; tutto, dal mal di denti al parto.

lunedì 26 marzo 2012


Moggi si leva un pò di sassolini dalle 

scarpe dopo il 2-0 all’Inter.
















Così l’ex Ds della Juventus nel post partita:
“La verità è che è finito l’effetto Calciopoli per l’Inter, la squadra di Moratti è tornata quella che tutti ci ricordavamo. Senza la farsa posta in esser nel 2006 e senza i “nostri” Vieira e Ibrahimovic mai i neroazzurri sarebbero diventati una grandissima squadra. La Juventus è stata vittima di quelle sentenze e fa bene a rivendicare i suoi scudetti meritatamente vinti sul campo. La coreografia pre-partita è stata veramente bella, così tutto il mondo ha potuto constatare la realtà dei fatti. ”

Le polemiche finiranno solo con il prossimo campionato vinto sul campo…


In carcere si mangiano solo fave e piselli, ma lui è intollerante. Scarcerato

E’ affetto da favismo e così il Tribunale di sorveglianza de L’Aquila lo manda agli arresti domiciliari. Protagonista della vicenda è Michele Aiello, condannato per associazione mafiosa e vicino al boss dei boss Bernardo Provenzano. Ma cambiare regime alimentare? No?


In carcere si mangiano solo fave e piselli, ma lui è intollerante. Scarcerato.
Pasta e fagioli, seppie coi piselli, fave e pancetta. Dovevano essere, più o meno, queste le portate principali del carcere di Sulmona. Almeno a leggere la sentenza che ha portato alla scarcerazione di un detenuto della casa di reclusione di massima sicurezza in provincia de L'Aquila: “Il vitto carcerario non ha consentito un'alimentazione adeguata del detenuto, risultando dal diario nutrizionale la presenza costante di alimenti potenzialmente scatenanti una crisi emolitica e assolutamente proibiti”. Insomma, un disturbo alimentare ha ricondotto a casa – agli arresti domiciliari, si intende- un uomo condannato a 15 anni e 6 mesi di detenzione.
E già, perché Michele Aiello non è un semplice ladruncolo. 58 anni, ingegnere ed imprenditore ,quando era al massimo della sua fortuna economica gli avevano affibbiato il soprannome di “re Mida della sanità siciliana”. Condannato per associazione mafiosa, corruzione e svariati altri reati, vicino al boss dei boss, Bernardo Provenzano, gli è stato confiscato un patrimonio del valore di 800 milioni tra cliniche, società, case, terreni e contanti. Ma Aiello soffre di “favismo”, una malattia ereditaria a rischio di grave crisi di anemia se che ne soffre mangia delle fave. E così il tribunale di sorveglianza dell'Aquila ha concesso all'uomo la detenzione domiciliare per un anno, a seguito di una dieta carceraria che lo esporrebbe “a serio e concreto rischio di vita o a irreversibile peggioramento delle già scadute condizioni fisiche”.
Ma al di là della decisione dei giudici, il fatto sorprendente è un altro. E cioè che nel carcere di Sulmona il menù sia fisso, si mangino sempre e solo fagioli e fave. Eppure il codice penitenziario (capo II, comma 9) recita chiaramente che «ai detenuti e agli internauti è assicurata un’alimentazione sana e sufficiente, adeguata all’età, al sesso, allo stato di salute, al lavoro, alla stagione, al clima». E ci può anche stare che il  carcere di Sulmona sia uno dei casi italiani in cui il regime alimentare dei carcerati non sia proprio rispettato. Ma è difficile credere che la situazione sia la stessa anche nelle restanti 230 prigioni italiane. Dunque, invece, di mandare a casa un uomo che deve a Cosa Nostra la sua grande fortuna economica, perché non farlo ospitare in una di queste galere?