giovedì 5 aprile 2012


Parla Agnelli: Fiat, con Chrysler, torna sponsor ufficiale della Juve.

Conferenza stampa di Andrea Agnelli alle ore 9 per annunciare che Fiat, col marchio Chrysler, sarà main sponsor della Juventus dal 2012-2013. Moggi: Quella dell'Alta Corte del Coni è stata una sentenza politica e andrò alla Corte europea per i diritti dell'uomo. Avvocato Andrea Galasso, legale di Giraudo: Ci affideremo alla Giustizia Sovranazionale per denunciare la violazione dei diritti umani. Sarà Christian Brighi a dirigere Palermo-Juventus. Anticipi e posticipi dalla quindicesima alla diciottesima giornata del girone di ritorno. Calcioscommesse: scarcerato Masiello.


Parla Agnelli: Fiat-Chrysler sarà lo sponsor ufficiale - Alle ore 9 di oggi, prima quindi della conferenza pre-partita di Antonio Conte, Andrea Agnelli incontra i giornalisti in conferenza stampa. Quando la conferenza stampa è stata annunciata dalla Juventus, per ore si sono rincorse voci, in realtà solo ipotesi, su questa sorpresa prepasquale del presidente bianconero: chi ipotizzava una reazione alla macchina del fango che ha cercato di accostare allo scandalo delle scommesse nomi che attualmente appartengono al mondo bianconero (Bonucci, Pepe, Stellini e, addirittura, per una grottesca storia di un sms, Antonio Conte), chi ipotizzava novità sul fronte Calciopoli, di tutto di più. Poi è cominciata a trapelare la notizia che le novità avevano un carattere esclusivamente economico-finanziario (ed ecco spiegata la scelta di un giorno in cui i mercati sono chiusi); infine intorno alle 23.30 Paolo Aghemo su Sky dava la notizia certa: era l'annuncio di un (nuovo) matrimonio tra Fiat e Juventus, perché a partire dalla stagione 2012-2013, Fiat, con il marchio Chrysler, sarà lo sponsor ufficiale della Juventus, sulle cui maglie comparirà la scritta 'Jeep'. E alla conferenza stampa, indetta per spiegare i dettagli dell'operazione, partecipano anche John Elkann e Sergio Marchionne.

Moggi: E' una sentenza politica - E' stata solo la ciliegina su una torta preparata con cura tanto tempo fa, il fatale corollario di un teorema basato su cedevoli ipotesi che non hanno retto alla dimostrazione, cioè alla prova dei fatti e che allora è stato presentato come un dogma di fede. Moggi, se non ne fosse stato già abbastanza convinto, ora ha la certezza assoluta che questa dell'Alta Corte del Coni che ha confermato la radiazione sua e quella di Giraudo sia stata "una sentenza politica, su questo non ci sono dubbi". Ma questo non lo farà certo retrocedere di un millimetro dall'intenzione sempre manifestata di andare fino in fondo, finché non si troverà qualcuno che abbia il coraggio di accettare la verità storica, così come è andata erompendo nel corso di sei lunghissimi anni di Farsa: "Come ho sempre detto - ha dichiarato a Sky Tg24 - io andrò fino in fondo e cioè alla Corte europea per i diritti dell'uomo. L'Alta Corte del Coni si è uniformata alle precedenti sentenze, che sono state sentenze in copia che non hanno tenuto conto dell'insussistenza dei fatti dimostrata dalle montagne di documenti prodotti dalle difese. Hanno cominciato così e vogliono finire così. I due processi sportivi hanno detto che non c'erano illeciti, anche al processo di Napoli è emerso che il campionato 2004/05 era regolare, che il sorteggio degli arbitri era regolare, che le ammonizioni mirate non c'erano. Andrò alla Corte europea per i diritti dell'uomo e vediamo cosa succede. Ci troviamo di fronte ad accuse che non hanno riscontro nei fatti, è una cosa grave ma così è. Ci difenderemo nelle sedi più opportune. Qua sono sempre le stesse facce". Facce senza un capo, e quindi una giustizia senza capo né coda, con un'etica gridata ma non applicata. Come emerge anche dallo svolgersi della vicenda del calcioscommesse: "Il calcioscommesse dimostra che siamo in una fase in cui la Figc dimostra di non avere un capo - dice Luciano Moggi - Si dimostra che tutti vanno a ruota libera: chi parla più forte e chi grida di più, quello ha ragione. E si viene a verificare quello che si è verificato ora con le scommesse che sono una cosa che ha penalizzato il calcio ed è una cosa ingiusta da parte dei giocatori. Il presidente della federazione parla di etica dicendo che l'etica non va in prescrizione, poi però l'ha fatta diventare una ballerina impazzita quando si è dichiarato incompetente a decidere insieme al consiglio federale. Quando c'è l'esempio di un presidente così, chi sta nel calcio non può fare diversamente. Adesso si deve prendere questa gatta da pelare e voglio vedere, dopo le dichiarazioni di Masiello, come farà a risarcire la Sampdoria di una retrocessione che è stata fatta sul campo ma attraverso qualcosa che non è attinente al calcio". 

Avv. Galasso: Denunceremo l’illegittimità dell’intero sistema normativo della Giustizia Sportiva - Nemmeno per l'avvocato Andrea Galasso, uno dei due legali di Antonio Giraudo, la pronuncia dell'Alta Corte che ha confermato la radiazione del suo assistito è stata una sorpresa: “Per me l’esito era scontato - ha dichiarato in un'intervista esclusiva a 'Tuttojuve.com - Non ho alcuna fiducia nella giustizia sportiva”. E lo stesso Giraudo, come ha detto il suo difensore ha reagito alla notizia "in maniera composta, con grande serenità e dignità". Consapevole che il fischio finale di questa sbilenca partita non è ancora arrivato: "Ci affideremo alla Giustizia Sovranazionale - prosegue infatti l'avvocato Galasso - per denunciare la violazione dei diritti umani e l’illegittimità dell’intero sistema normativo della Giustizia Sportiva, nonché dei meccanismi di definizione dei procedimenti sportivi, la loro contrarietà ai valori costituzionali ed ai principi del diritto internazionale”. Il tutto con una tempistica da definire: “I tempi saranno proporzionati all’esame ed alla valorizzazione della tutela dei diritti primari”.

A Palermo fischia Brighi - Sarà Christian Brighi a dirigere Palermo-Juventus, valida per la dodicesima giornata di ritorno, in programma allo stadio Barbera di Palermo sabato 7 aprile alle ore 18.30; Brighi sarà coadiuvato dagli assistenti Manganelli e Padovan e dal quarto uomo Valeri. Queste le designazioni per le altre gare, in calendario per sabato 7 aprile alle ore 15, salvo diversa indicazione in parentesi: Atalanta-Siena: Russo (Barbirati-Cariolato; Di Paolo); Cagliari-Inter (allo stadio Nereo Rocco di Trieste): Guida (Grilli-Rosi; Romeo); Cesena-Bologna: Peruzzo (Carrer-Iannello; Nasca); Chievo-Catania: Massa (Passeri-Dobosz: Gallione); Lecce-Roma: Orsato (Giordano-Copelli; Damato); Milan- Fiorentina: Celi (Petrella-De Luca; Doveri); Novara-Genoa: Rocchi (Romagnoli-Longo; Irrati); Udinese-Parma: Gava (Di Fiore-De Pinto; Merchiori); Lazio-Napoli (posticipo delle ore 21): Mazzoleni (Niccolai-Marzaloni; Gervasoni).

Anticipi e posticipi - E' stato pubblicato l'elenco degli anticipi e dei posticipi dalla quindicesima alla diciottesima giornata del girone di ritorno. Per la Juve un solo turno serale, il posticipo di domenica 22 aprile alle ore 20.45 contro la Roma per la quindicesima giornata del girone di ritorno che prevede anche Chievo-Udinese alle ore 18 di sabato 21 aprile, Napoli-Novara alle 20.45 di sabato 21 aprile e Fiorentina-Inter alle 12.30 della domenica.
Nella sedicesima giornata Novara-Juventus e Siena-Milan si disputeranno in contemporanea alle ore 15 di domenica 29 aprile: gli anticipi saranno Cagliari-Chievo e Palermo-Catania alle ore 18 e Roma-Napoli alle ore 20.45; Bologna-Genoa si giocherà alle 12.30 della domenica e infine Udinese-Lazio sarà il posticipo serale delle 20.45.
Il turno infrasettimanale di mercoledì 2 maggio sarà preceduto dagli anticipi di Chievo-Roma (ore 18) e Napoli-Palermo (ore 20.45).
Infine nel turno del 6 maggio gli anticipi di sabato 5 saranno Lecce-Fiorentina (ore 18) e Roma-Catania (ore 20.45); Siena-Parma si giocherà domenica 6 alle ore 12.30, mentre il derby milanese sarà il posticipo serale delle 20.45.

Calcioscommesse: scarcerato Masiello - Al termine della terza giornata d'interrogatori, il gip del tribunale di Bari, Giovanni Abbattista, ha concesso gli arresti domiciliari ad Andrea Masiello, mentre in carcere Fabio Giacobbe e Gianni Carella. I difensori dei due indagati, Mario e Carlo Russo Frattasi, annunciano che domattina depositeranno una richiesta di interrogatorio "per chiarire, più di quanto non abbiano già fatto nell'interrogatorio di garanzia, alcune circostanze emerse nelle ultime ore, apprese - dicono i legali a Sky - anche a mezzo stampa". Nel frattempo l'inchiesta della Procura di Bari sul calcio scommesse procede senza sosta.
Pochi minuti prima delle 15, al carcere di Bari, si è invece conclusa la terza e ultima parte del lungo interrogatorio di garanzia, cominciato mercoledì. Masiello è stato sentito per più di due ore dal pm Ciro Angelillis, insieme ai carabinieri del nucleo investigativo di Bari e alla presenza dell'avvocato Matias Manco, uno dei suoi difensori. Al termine dell'interrogatorio, il legale non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione, affermando solo: "Non posso dire nulla perché l'interrogatorio è stato secretato",esattamente come era accaduto il giorno precedente. In serata poi, col parere favorevole dei pm che indagano sul calcioscommesse, in accoglimento dell'istanza presentata a tal fine dai suoi legali, Andrea Masiello è stato scarcerato su decisione del Gip Giovanni Abbattista. Potrà dunque rientrare a Bergamo dove risiede la sua famiglia. La decisione dei magistrati baresi è l'evidente frutto delle dichiarazioni, peraltro secretate, rese dal calciatore nel corso di tre sessioni di interrogatori.
Sono emersi intanto nuovi particolari su Mister X, come lo ha definito Sky Sport 24, l'uomo riconosciuto da Masiello in una foto mostratagli dai carabinieri nel corso dell'interrogatorio dell'altroieri e che negli atti dell'inchiesta figura come l'emissario del Lecce che avrebbe consegnato ad Andrea Masiello e ai suoi due presunti complici 230.000 euro in contanti inducendoli così a perdere il derby Bari-Lecce: sarebbe un giovane imprenditore leccese, sui 35-40 anni, da qualche tempo impegnato politicamente a Lecce. Viaggia su una Mercedes e a Lecce è molto conosciuto sia perché, pur non avendo alcun ruolo nella società, è molto amico di calciatori (e anche di imprenditori locali) sia perché organizza serate ed eventi della movida salentina.
In difesa del Lecce è sceso in campo il patron Giovanni Semeraro che in una nota ha affermato che il club "è completamente estraneo a tutto quello che è emerso dalle dichiarazioni, parte delle quali anche confuse e contraddittorie, dei protagonisti di questa vicenda, ed è sicuramente vittima di una ingiustificata presunzione di colpevolezza mediatica. Il risultato del derby, fino a prova contraria è stato conquistato sul campo, e se circostanze estranee avessero concorso a determinarlo, non sono certamente riconducibili alla nostra società. Ritengo che il gruppo da me rappresentato goda di una credibilità personale e societaria, costruita in cinquant'anni di impegno e serietà in campo finanziario, imprenditoriale e sportivo, che sarebbe stato da folli mettere a repentaglio per una partita di calcio".

lunedì 2 aprile 2012


Carlo Alvino rosica in Juventus-Napoli 3-0 (1/4/2012)


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Juve e Juventus Stadium battono Napoli 3-0 "


 'O Surdato 'Nnammurato "



giovedì 29 marzo 2012


Israele sperimenta le chiocciole cyborg, le spie del futuro
Israele sperimenta le chiocciole cyborg, le spie del futuro
Le chiocciole cyborg non sono invertebrati come tutti gli altri: ogni chiocciola monta sul guscio minuscoli elettrodi, si chiamano Buckypaper e sono praticamente fogli di nanotubi di carbonio. Gli scienziati dell’Università di Bersabea spiegano: "Si potranno usare per ogni cosa, per spiare il nemico, ma anche per esplorare le zone d’un disastro, cercare vite umane sotto le macerie d’un terremoto, alimentare apparecchiature mediche".

Terreno di San Siro: il Barcellona fa denuncia all'Uefa!


Il 
Barcellona presenterà una denuncia formale all'Uefa per lamentarsi del pessimo stato del terreno di gioco di San Siro. Ieri durante l'andata dei quarti di finale con il Milan i giocatori catalani, specie nel primo tempo, hanno fatto davvero fatica a stare in piedi. Da Lionel Messi che scivola mentre batte un calcio di punizione a Dani Alves che inciampa ripetutamente sulle zolle del Meazza lungo la fascia destra.11:45 del 29 marzo
A fine partita un po' tutto il Barça ha avuto da ridire sullo stato del campo. Guardiola si è chiesto come Milan e Inter possano far giocare i propri campioni su di un terreno del genere. Pique si è spinto anche più in là, criticando il Milan. "Non ha fatto bagnare il campo apposta per metterci in difficoltà". Dietrologia alla catalana. Ma intanto scatta davvero la denuncia...
Il quotidiano 'El Mundo Deportivo' punta il dito anche contro l'arbitro: "Grande partita del Barça, a cui è mancato solo il gol. L'arbitro non ha fischiato due rigori netti su Alexis Sanchez e Puyol. Il Camp Nou dovrà spingere la squadra verso la semifinale". Di fronte ai blaugrana "il Milan peggiore di sempre a livello calcistico anche se pericoloso nel suo nuovo stile 'Made in Italia', forte in difesa e pronto al contropiede. I rossoneri, nessuno lo dimentichi, hanno sette Coppe dei Campioni in bacheca ma hanno giocato come una squadra tipicamente italiana, con sette giocatori dietro e il solo Ibrahimovic in avanti, ben controllato da Piquè, aiutato da Puyol".

Conte sogna Cavani alla Juve


Lo trova da rivale e lo vorrebbe alla Juve, più di ogni altro.
10:00 del 29 marzo
Cavani: l'oro di Napoli e il sogno di Conte.
Sul treno dei desideri juventino, da qualche settimana, è salito anche Edinson Cavani, carrozza di prima classe ovviamente: con la prossima fermata allo Juventus Stadium, domenica sera, i bianconeri potranno darci un’occhiata da vicino e lui una alla nuova arena, chissà se prossimo domicilio. Che piaccia al club e ad Antonio Conte vi sono pochi dubbi, se l’uruguiano è il prototipo dell’attaccante moderno: segna con l’abitudine del parassita d’area, ma sa pure rincorrere quando la palla ce l’ha il nemico, come piace al tecnico. Per dire: è rimasto impresso il rientro, in perfetta diagonale difensiva, che a Stamford Bridge evitò un gol del Chelsea. Poi è pur vero che in quella nottataccia londinese eseguì male la professione di bomber, ma pare evento raro. Dopo la scorsa stagione, mostruosa (26 gol in 35 gare), Cavani si sta ripetendo: 19 gol in 27 partite di campionato, 24 da titolare. E a 25 anni c’è il legittimo sospetto che non sia ancora in cima.
C’è il solito problema: per farlo salire a bordo, non solo con i sogni, il biglietto costa caro. Anzi, quando c’è di mezzo AurelioDe Laurentiis capita che neppure sia in vendita. Al massimo è disponibile un tagliando d’ingresso al «San Paolo», per vederlo all’opera, come al cinema. Del resto così finì l’assalto del Milan ad Hamsik, l’estate scorsa. Il regno di Napoli è l’unico nel quale la volontà dei giocatori ancora non comanda. Decide il monarca, che fissa prezzi alti. Alla richiesta del Manchester City per Lavezzi, la risposta fu brevissima: prego, favorire la clausola rescissoria, da 31 milioni di euro. A Galliani, per il centrocampista slovacco, neppure servì la battuta sulla proposta indecente: fanno 100 milioni, sorrise De Laurentiis. Semmai, la Juve potrebbe infilarsi in qualche scricchiolio, avvertito dopo il pareggio casalingo con il Catania, che ha rimontato dal 2-0: non c’è mentalità vincente, sarebbe sbottato Cavani al gong. Messaggio che Claudio Anellucci, suo agente, non ha smontato troppo: «Cavani ha detto che forse il Napoli non ha avuto la stessa fame di vittoria del Catania, ma non so se ci sia qualcosa di velato in questa sua affermazione».
Chi lo frequenta, dice che difficilmente consumerà sul Golfo tutta la carriera. Al solito, i giocatori vanno a caccia di vittorie, e quattrini. E su quest’ultimo aspetto la Juve avrebbe argomenti, visto ilsalario, sui 2,5 milioni a stagione, non insuperabile per il budget. Le difficoltà stanno sul prezzo d’acquisto: soprattutto se, come pare, Cavani piace anche dalle parti di Manchester, casa City. O di Parigi, visto che qualche giorno fa è emerso un contatto tra il procuratore della punta eLeonardo, plenipotenziario del Psg, altro scomodo concorrente. L’unica certezza è che ci saranno tariffe costose, in estate: da Higuain a Suarez, anche gli altri sul treno della Juve non viaggiano in economy.

martedì 27 marzo 2012


BENZINA CARA? GLI ITALIANI PRENDONO LA BICI. A ROMA IN 300 MILA PEDALANO, GIOVANI E DONNE HANNO MESSO IN GARAGE L’AUTO.

Forse il caro benzina un suo pro ce l’ha. Si, stamattina vogliamo essere positivi e invece di imprecare contro il benzinaio di turno, che niente può, perchè non lasciamo a casa l’auto e ci muoviamo in bicicletta?
Nella sola città di Roma 300 mila persone ogni mattina decidono di spostarsi pedalando. E quando le distanze si allungano? Un bell’autobus. L’aumento del costo del carburante e lo stress prodotto dal caotico traffico nelle nostre città, sta mettendo a dura prova il grande amore degli italiani, l’auto.
Roma, Milano, Firenze e Torino hanno visto nel 2011 un aumento medio del 30% del numero di biglietti e abbonamenti ai mezzi pubblici venduti, rispetto all’anno precedente. Nei primi due mesi del 2012 a Roma si è registrato un aumento del 6% dei biglietti emessi. Ma il vero boom è stato registrato a Milano, con gli abbonamenti mensili e annuali in crescita rispettivamente del 33% e del 20%. E se aumentano le tessere degli autobus, si riducono i litri di carburante venduti. Secondo i dati dell’Unione Petrolifera, rispetto a 12 mesi fa, la diminuzione della benzina richiesta dagli automobilisti è del 20%, di fronte all’aumento del prezzo del 30%.
Soprattutto donne e giovani hanno deciso di abbandonare l’auto, convertendosi al trasporto pubblico (+1,5%) e al pedale (+4.1%). I giovani che utilizzano mezzi pbblici sfiorano la soglia del 30%, ed il perchè è ben individuabile. Il caro vita in un momento di crisi del lavoro, non può portare che al ritrovamento di vecchi mezzi di trasporto, vicini ai nostri nonni, ma lontani anni luce da noi.
Visto il grande ritorno del tram, bus, treno e di tutti i vari mezzi pubblici, ora toccherebbe proprio a loro, smacchiarsi di quella inefficienza che li caratterizza, e donare al popolo italiano un pò più di serenità.

Il volo dell'aeroplanino di carta di 13 metri

Sul deserto dell'Arizona il gigantesco veicolo plana tra sguardi attoniti (anche del team che l'ha costruito)



Ti ricordi gli aeroplanini di carta? Sappi che non sono una storia del passato, anzi stanno acquistando quota anche nel nostro mondo sempre più "paperless". L'esempio più eclatante viene dagli Stati Uniti e più precisamente dal Pima Air & Space Museum di Tucson, Arizona, dove è stato costruito un esemplare di 13 metri, il più grande del mondo. 

Il gigantesco velivolo è stato progettato da un 
ragazzo di 12 anni con l'aiuto degli ingegneri del museo ed è realizzato con carta Hexacomb di Falconboard. Il 21 marzo ha eseguito il primo volo proprio sul deserto dell'Arizona: in mezzo alla sabbia bruciata dal sole, un elicottero lo ha portato a 800 metri di altezza per poi lasciarlo libero di planare. Nel video possiamo dare una prima occhiata all'impresa eccezionale, solo un piccolo assaggio del filmato completo che apparirà nelle prossime settimane.
Continua dopo il video
Per chi volesse cimentarsi nell'impresa abbiamo scovato anche un tutorial firmato da Ken Blackburn, ingegnere aeronautico della United States Air Force e pioniere dello studio degli aeroplani di carta nonché detentore del Guinness dei Primati per aver fatto volare il suo aeroplano di carta al chiuso per 27,6 secondi.


TROVA 500.000 EURO NELLE TUBATURE DI CASATROVA 500.000 EURO NELLE TUBATURE DI CASA














Cosa fareste se, una volta chiamato l’idraulico per sistemare dei tubi, vi accorgeste che nel loro interno ci sono tanti bei mazzetti di 500 euro legati con la molla? Beh, credo che non sarebbe male come idea, ma sarebbe anche impossibile se siete delle persone oneste.
Di questa strana vicenda, deve dare spiegazione l’ex assessore regionale della Lombardia, Massimo Ponzoni. A firmare l’ordinanza in questione, che accuserebbe Ponzoni di essere a capo di un organizzazione criminale, sarebbe stato il gip monzese Maria Rosaria Correra.
Quel denaro nascosto nelle tubature, apparso dal nulla, non sarebbe altro che una parte dei fondi pubblici che servivano per riassestare alcuni punti della regione.

13ENNE RISCHIA L’ERGASTOLO13ENNE RISCHIA L’ERGASTOLO












Torna agli onori (si fa per dire) della cronaca il caso del giovane Christian Fernandez, accusato lo scorso anno dell’omicidio di suo fratello e per questo sotto processo, con il rischio di una condanna a vita.
A rendere molto singolare la vicenda è l’età dei protagonisti dei fatti: Christian Fernandez ha infatti tredici anni, ne aveva quindi dodici quando ha ucciso con un pugno in testa il suo fratellino di soli due anni, David Galarriago.
Come mai il rischio di une pena a vita per un imputato così giovane? Semplicemente, il tribunale ha deciso di giudicarlo come se fosse un adulto: gli inquirenti ritengono infatti che il giovane possa essere un pericolo per la società, e per evitare episodi problematici in futuro propenderebbero per la pena a vita.
L’america è praticamente spaccata a metà su questa vicenda: da una parte chi sostiene che il fatto sia stato  violento e volontario e quindi che il giovane Fernandez sia effettivamente un criminale potenzialmente ancora peggiore, dall’altra chi invece da la colpa dell’accaduta all’infanzia difficile avuta dal ragazzo.  Chi appoggia quest’ultima teoria, chiede che il 13enne sia giudicato dal tribunale dei minori, in tal caso la pena massima sarebbe di 36 mesi di reclusione, quindi di tutt’altro tenore rispetto al rischio di una condanna a vita.
La prima considerazione che viene in mente è probabilmente la mancanza di una “via di mezzo”: da un lato 36 mesi di prigione per un omicidio sono probabilmente troppo pochi a qualsiasi età, dall’altro una condanna a vita dai 12 anni è forse troppo dura anche per un delitto di questo genere, che sembra comunque avere più i connottati dell’incidente (per quanto grave) che non di un atto premeditato, infatti sembra che l’accusa più probabile possa essere quella di omicidio preterintenzionale.

BIMBA INGERISCE 37 CALAMITE; SE LA CAVERA’BIMBA INGERISCE 37 CALAMITE; SE LA CAVERA’













Più o meno tutti i genitori ricorderanno (o saranno ancora alle prese) con il problema degli oggetti piccoli e potenzialmente ingeribili dal proprio figlio, e magari qualcuno ricorda come da piccolo la mamma e il papà stessero sempre attenti ai giocattoli che maneggiavamo, proprio per evitare spiacevoli incidenti dati dalla tendenza dei bambini piccoli ad “assaggiare” un po’ tutto quello che capita a tiro!
Ebbene, forse un attimo di distrazione dei genitori ha rischiato di essere fatale per la piccola Payton Bushnell, una bambina di Portland (USA) di soli 3 anni. La piccola infatti dopo aver detto ai suoi genitori di non sentirsi bene è stata portata in ospedale per un controllo, e qui dopo una radiografia l’incredibile scoperta: nel corpo della bambina (più precisamente nello stomaco e nell’intestino) erano presenti addirittura 37 calamite di piccole dimensioni,  usate per comporre dei piccoli giochi da scrivania (in america sono note come Buckyballs).
I magneti si erano attaccati tra loro e formavano un grosso blocco nel corpo di Payton, ma fortunatamente i medici sono riusciti a estrarre tutti i corpi estranei e la bambina si potrà ristabilire completamente.
La vicenda ha portato nuovamente alla ribalta il problema dei giocattoli di piccole dimensioni, spesso peraltro venduti come giochi per bambini: dopo la disavventura di Payton Bushnell infatti molti giochi di costruzione con  calamite venduti nella fascia di età dei bambini sono stati rimossi dal commercio; curiosamente però proprio le Buckyballs ”protagoniste” della vicenda non sono state toccate da tale ritiro, in quanto sono classificate come un anti-stress per adulti e quindi non consigliate per l’utilizzo da parte dei bambini.

Megaupload: enti ed esercito degli USA avevano 95 mila GB di dati caricati…

Il Governo degli Stati Uniti aveva oltre 95 mila GB caricati su Megaupload, file di enti e militari che oggi potrebbero essere stati già casualmente cancellati. Coincidenza?

Megaupload: enti ed esercito degli USA avevano 95 mila GB di dati caricati...
Il Governo degli Stati Uniti aveva oltre 95 mila GB caricati su MegauploadAffermazione scottante e davvero scomoda, ma è quanto aveva lasciato intendere il CEO Kim Dotcom – ora agli arresti – in un'intervista di due settimane fa a Torrentfreak. Negli ultimi giorni pare che il fondatore del più famoso sito di file sharing abbia dato indicazioni precise su quali enti governativi abbiano utilizzato il servizio e le relative statistiche. Dotcom ha rivelato che molti dipartimenti governativi avevano più di un account su Megaupload, tra i quali dhs.gov, doe.gov, fbi.gov, hhs.gov, nasa.gov, senate.gov, treas.gov e uscourts.gov. Il numero di questi account ammonterebbero a 1.058, mentre addirittura 344 di questi sarebbero account premium (quelli con maggior numero di banda e spazio): i file che erano stati caricati e condivisi occupavano circa 1.808 GB di spazio sulla piattaforma.
E non finisce qui: gli utenti più attivi su Megaupload sarebbero infatti i soldati dell'esercito degli Stati Uniti. Un totale di 15.634 account sono stati registrati da domini come af.mil, army.mil, centcom.mil, navy.mil e osd.mil, dei quali 10.223 erano in account premium. La quantità totale di dati caricati da tutti gli utenti è enorme: 94.245 GB. Ora non si può sapere quali documenti siano stati uploadati su Megaupload, ma il numero di byte così alto suggerisce che ci siano stati più di qualche file .doc o qualche immagine. Naturalmente al momento tutto è coperto per via delle indagini e molto probabilmente tutti questi dati non solo potrebbero essere irrecuperabili, ma anche già cancellati.
Per chi se lo chiedesse, queste informazioni sono venute a galla grazie allo sforzo della Electronic Frontier Foundation per ottenere i files degli utenti che utilizzavano Megaupload senza scopi illegittimi. Ma il punto è decisamente un altro: se così fosse, possiamo immaginare un nuovo scenario riguardo l'imprevisto arresto di Kim Dotcom. Non voglio parlare di cospirazioni o di altre storia, bensì di una realtà che potrebbe essere scomoda: cosa può esserci in 95 mila GB deposti su Internet da membri governativi e militari? Solo vacanze di famiglia? Foto? Lettere? Il Governo che ora mette in croce Megaupload è lo stesso che utilizzava più di tutti questo servizio di filesharing. Strana coincidenza. E io, alle coincidenze, non ci credo.